Minori e social un binomio che spesso fa paura. É di pochi giorni fa la notizia di una bambina di 10 anni morta a causa di un stupida sfida social. Il padre, in una recente intervista, ha dichiarato che internet era il mondo della figlia, e che non si immaginava nulla di simile.
Oggi siamo a parlare di un altro grava fatto accaduto stavolta in Toscana: una ragazza di 16 anni è scappata di casa da 2 settimane, e lo ha fatto con una ragazza conosciuta su Tik Tok. Quest’ultima sarebbe una influencer, famosa anche per aver bullizzato un disabile e adescato altre ragazzine.
Le due ragazze starebbero girando l’Italia, lo dimostrano le foto che pubblicano sui social. Secondo i genitori della 16enne, la loro figlia sarebbe stata plagiata dall’altra ragazza, con il miraggio di diventare ricca e famosa e poter fare la cosiddetta bella vita.
La ragazzina ha lasciata a casa il cellulare portandosi dietro solo un tablet, e questo ha permesso di poter accedere a numerosi gruppi whatsapp, in cui l’influencer di Tik Tok portava altre ragazze a spogliarsi e inviare foto.
Si sospetta che dietro ci possa essere un giro molto pericoloso.
Minori e social: la pandemia non aiuta

Lo stato mondiale di allarme si è reso necessario, ma l’isolamento ha portato anche conseguenze per niente piacevoli.
Le scuole sono state chiuse per gran parte dell’ultimo anno, la didattica presenziare è stata sostituita con quella a distanza, misure che ovviamente andavano prese, ma che hanno portato milioni di adolescenti a passare intere giornate chiusi in casa.
Nessun attività sportiva, nessun contatto con gli amici se non tramite i social. Facebook, Twitter, Tik Tok, Instagram e via dicendo, sono diventati le nuove piazze in cui ci si incontra, in cui si fanno nuove amicizie. Abbaimo tutto iniziato a riversarci su internet.
Ma se un adulto riesce, a volte, a scindere e valutare le situazioni, un minore non ha ancora questa attitudine.
Minori e social: un mondo immenso che spesso è sconosciuto

Vediamo ragazzini diventare star del web in pochi mesi, e questo porta loro fama e ricchezza. In molti casi non c’è niente di male nell’essere un influencer, perché è bello ascoltare cosa abbiano da dire e anche insegnare ragazzi molto giovani.
Questo però non implica che sia facile e che ci sia spazio per tutti. Essere influencer é anche una responsabilità perché si danno indicazioni a chi ci segue, ma va chiarita una cosa: un influencer non ha la verità in tasca.
Il mondo del web é un mondo bellissimo, ma nasconde mille insidie, mille pericoli e tante trappole che un adulto non può immaginare. Il gap di conoscenze tra un adolescente moderno e un genitore, è enorme.
Gli adulti non hanno idea, spesso, di cosa facciano i figli ma non per disinteresse semplicemente perché non conoscono fino in fondo il mondo dei social, e per quanto possano mettere in guardia i figli, e lo fa no indubbiamente, non sempre sanno come prevenire il problema.
Le challenge sono un esempio lampante: vengono lanciate queste stupide sfide i cui risultati devono essere pubblicati online, sui social, perché per essere qualcuno devi emergere sennò sei invisibile. Tutto questo per un adulto è incomprensibile, non ne capisce il senso ma per un adolescente é un modo per dire “ehi sono qua”.
La crisi adolescenziale, quella in cui cerchi di capire chi sei e in cui provi a mettere la testa fuori dal guscio, si è trasferita sui social, un mondo vastissimo in cui mettere delle regole è davvero difficile.
Minori e social: a che età é giusto dare loro smartphone e accesso ad internet?

Purtroppo una risposta certa non esiste, potremmo dire 14 anni o 16, ma la verità è che il pericolo è sempre un agguato. È verissimo che i minori si sono sempre allontanati da casa, ma mentre prima il contorno in cui operare i controlli era quello circostante casa, ora si è ampliato diventando il mondo.
Siamo connessi in tempo reale con chiunque, in qualunque parte della terra a qualsiasi ora. Tik Tok ha messo un limite di età per iscriversi, e ci pare più che giusto, stessa cosa fece Whatsapp lo scorso 2019, ma il problema come sempre resta la sensibilizzazione e la conoscenza: forse sarebbe il caso di informare tramite le scuole, con video e quant’altro, sui reali pericoli del web.
Informazione diretta tanto ai ragazzi quanto ai genitori, che si trovano a dover fronteggiare un mondo totalmente sconosciuto, con mezzi di comunicazione che maneggiano ma che non conoscono totalmente.
Ogni caso è a sé, ed è ovvio che ogni genitore protegge i propri figli e lo fa senza remore, ma non può passare inosservato il fatto che molto spesso non riescano a vedere il pericolo, o non sappiano come prevenirlo perché non lo conoscono.
E questo non è un giudizio ma un dato di fatto: pandemia o meno, gli adulti hanno continuato in molti casi a lavorare, stando fuori casa o lavorando da casa, ma concentrandosi, ovviamente, sul lavoro. La cosiddetta nuova normalità ha portato tutti a trascorrere giornate intere in casa, tra computer, smartphone e social che sono diventati una finestra sul mondo.
Finestra che spesso crea ponti tra persone lontane, unendole e creando amicizie bellissime, perché il mondo del web non è solo pericoloso e insidioso, può esser un valido appoggio ma va saputo maneggiare.

I ponti che si creano fra persone lontane possono essere di aiuto o possono demolirsi una volta valicati, il confine spesso è sottile perché i rapporti social si basano sulla fiducia incondizionata.
I predatori sanno benissimo come conquistarsi la fiducia di chi sta dall’altra parte dello schermo, sono abili in questo, e da ragazzini scoprirli è davvero dura. Perché che sia un’epoca social o no, un adolescente cercherà sempre l’approvazione del gruppo, vorrà essere quello figo, quello guardato con ammirazione. Questo, però, non può mai essere a discapito della vita e della sicurezza: usate la testa ragazzi, quella stessa testa che vi fa essere piccolo geni informatici e che vi rende una generazione unica. Ma usatela perché nessuno ha il diritto di giocare con la vostra vita, tantomeno per un like in più.