Gli Ebrei ultraortodossi frenano il piano vaccinale israeliano. Arroccati nelle loro secolari tradizioni, rifiutano di vaccinarsi e seguire le regole imposte dal Governo di Benjamin Netanyahu.
Ebrei ultraortodossi frenano il piano vaccinale israeliano: come sta reagendo Israele alla pandemia?
Lo Stato mediorientale è stato etichettato come il migliore nell’organizzazione delle vaccinazioni contro il covid. Il piano ha permesso di somministrare la prima dose di vaccini Pfizer a 4,7 milioni di persone, mentre 800000 avrebbero ricevuto anche la seconda. E tutto questo al 27 gennaio.
I dati sono di gran lunga migliori, in proporzione, all’Europa. Israele può vantare il tasso più alto di vaccinati al mondo con il 47%. Inoltre il vaccino Pfizer sta dando ottimi risultati e pochissime controindicazioni (pochissime persone immunizzate contraggono il coronavirus).
La strategia adottata dal premier Benjamin Netanyahu è stata sostanzialmente quella di comprare prima di tutti una grande quantità di dosi e potenziare al massimo le strutture dove somministrarle e il personale.
È chiaro che il presidente israeliano ha puntato tutto sulla vaccinazione-lampo per ottenere consensi per le elezioni di marzo. Nell’ottica di Netanyahu, scivolare in restrizioni ancora più stringenti è una situazione da evitare assolutamente.
Ebrei ultraortodossi frenano il piano vaccinale israeliano: la resistenza degli ultra-conservatori ebraici.

Se da una parte i dati della campagna vaccinale sono eccellenti, dall’altra i contagi giornalieri preoccupano Israele. Nel Paese di Salomone ogni giorno si registrano tra gli 8000 e i 10000 casi di coronavirus.
Per questi dati ci sono diverse spiegazioni. In primis i viaggi privati fatti dagli Ebrei di altri Paesi in Israele hanno introdotto diverse varianti del covid. Infatti l’aeroporto è stato chiuso solo questa settimana in occasione delle nuove restrizioni.
Tuttavia il problema più grande è costituito dalla comunità di ebrei ultraortodossi. Stando al quotidiano Yediot Ahronot questo gruppo di Ebrei compone il 12% della popolazione e da esso viene il 40% dei contagiati giornalieri totali.
Gli Ebrei ultraortodossi pretendono di venire esentati dalle norme anti-contagio (come accade con la leva militare e il lavoro). In più si mostrano refrattari a farsi somministrare il vaccino.
Alla base di questa resistenza ci sono la convinzione che esso sia un mezzo di controllo del potere laico sulla loro comunità, le teorie complottistiche e i pregiudizi.
Ebrei ultraortodossi frenano il piano vaccinale israeliano: i rabbini, le resistenze e la fede.
I rabbini.
Nella comunità ultraortodossa i rabbini sono figure di riferimento anche in fatto di sanità, ma, secondo le ricerche, non sono loro a fomentare la diffidenza dei fedeli verso i vaccini.
Anzi i rabbini stanno perdendo consensi tra i fedeli proprio perché favorevoli al piano vaccinale.
Le resistenze e i pregiudizi.
Gli Ebrei ultraortodossi spesso sostengono che questi medicinali fanno più male che bene. A supportare le loro tesi ci sono i casi di epilessia nelle loro comunità.
Tuttavia questa malattia è frequente tra loro a causa dei matrimoni tra persone della stessa famiglia.
Anche Internet ci mette il suo zampino. Infatti gli Ebrei ultraortodossi oltre a consultare la Torah hanno iniziato a fare ricerche sul web per confermare le loro tesi.
Questo fatto è molto strano dato che gli ultraortodossi in genere tendono ad evitare i “pericoli della società moderna” come la Rete.

La fede e le elezioni di marzo.
Invece se si deve imputare una colpa ai rabbini è quella di non interrompere i loro doveri religiosi per il lockdown. Le motivazioni di questa resistenza sono ovviamente religiose e hanno portato anche a degli scontri a Beni Brak.
Perciò per non fare arrabbiare gli ultraortodossi e ricevere il loro voto Netanyahu permette agli edifici di culto di rimanere aperti.
Questa concessione infiamma il dibattito politico e il partito Yesh Atid si pronuncia con toni netti contro la frangia più integralista dell’Ebraismo. Il leader Lapid ha annunciato
“Quando e se dovessimo arrivare al potere, ci sarà una sola legge in questo Paese.”
Il piano vaccinale israeliano è stato sicuramente un grande successo, ma la refrattarietà degli Ebrei ultraortodossi rende la guerra al covid in Israele più difficile.