Mascherine anti-Covid: quali sono e quando usarle? Da un anno a questa parte, la mascherina da un utilizzo in determinate condizioni (durante interventi chirurgici o per procedure mediche per prevenire la diffusione di malattie respiratorie) è diventata parte integrante della nostra vita quotidiana, in quanto insieme al distanziamento sociale sono divenute misure indispensabili da adottare per contrastare la diffusione del Covid-19.

Misure che risultano efficaci se applicate con giusto criterio, e quindi viene da chiedersi: qual’è la mascherina più giusta da indossare per proteggere noi e gli altri? Una domanda tutt’altro che scontata, in quanto esistono in commercio diverse tipologie di mascherine e nonostante le indicazioni degli esperti, ancora c’è molta confusione.
Mascherine anti-Covid: come sono e quando vanno indossate?

Le mascherine utilizzate nel contrastare la diffusione del Covid-19 sono tutte caratterizzate da una struttura simile, con una copertura protettiva larga dotata di anelli per le orecchie o lacci o bande collegate che coprono in contemporanea il naso e la bocca, in modo da imitare la diffusione di germi o virus.
Esse infatti prevengono la diffusione di malattie quando qualcuno parla, tossisce o starnutisce, in quanto viene ridotta al minimo l’escrezione di goccioline respiratorie (i cosiddetti droplets) da individui infetti che non hanno ancora sviluppato sintomi o che rimangono asintomatici.
Come indicato dalle varie disposizioni (DPCM),l’indosso delle mascherine è obbligatorio “all’aperto e nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private (non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico). Si fa eccezione a tali obblighi, sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”
Inoltre, le stesse disposizioni illustrano anche le categorie di individui esenti dall’indosso obbligatorio della mascherine, come i bambini al di sotto dei sei anni, e le persone con patologie o disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e chi li assiste/interagisce con loro.
Mascherine anti-Covid: tipi e caratteristiche
Mascherina chirurgica

Rappresenta la tipologia di mascherina più comune, e attualmente la più utilizzata; si tratta di una tipologia di mascherina a uso medico, sviluppata quindi per l’utilizzo in ambiente sanitario o in particolari ambienti lavorativi e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Questo tipo di mascherina evita che grandi goccioline respiratorie e schizzi raggiungano la bocca e il naso di chi la indossa e aiuta a ridurre e/o controllare alla fonte la diffusione di grandi goccioline respiratorie da parte della persona che indossa la mascherina.
Mascherina FFP2

Viene classificata, insieme alla mascherina FFP3, come filtranti facciali, ossia dispositivi di protezione individuale (DPI), utilizzati e raccomandati per la prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 in contesto lavorativo ospedaliero, non solo operatori sanitari, addetti alle pulizie, tecnici di laboratorio, pazienti con/senza sintomi, accompagnatori, addetti alle ambulanze ecc.., oltre ad essere indicate in situazioni ove ci si trova in spazi chiusi con poco ricambio d’aria e affollati.
L’indosso ideale dovrebbe durare massimo 7-8 ore consecutive, trascorse le quali è opportuno cambiarla, in quanto è dotata di un potere filtrante elevato (almeno il 94% delle particelle presenti nell’aria)
Mascherina FFP3

Analogamente alla mascherina FFP2, presenta un elevato potere filtrante (in questo caso si parla addirittura del 99% delle particelle); vengono utilizzate per esempio nell’industria chimica. Sono dotate di valvole, che non hanno effetti sulla capacità filtrante del dispositivo, ma semplicemente consentono una migliore respirazione quando la mascherina è indossata per molto tempo.
Sia le FFP2 che le FFP3 sono costituite da un numero di strati maggiore rispetto a quelle chirurgiche. In particolare hanno:
- uno strato esterno, che protegge la mascherina dai liquidi e da particelle grandi
- gli strati filtranti veri e propri
- uno strato interno, di “tessuto non tessuto” che rende più facile l’indosso.