Un test altamente specialistico detto “sequenziamento genico”: sarebbe questa l’arma in più, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, oltre a quelle già adottate (distanziamento, igiene delle mani, mascherina) per poter individuare le varianti COVID-19 che ad oggi rappresentano la principale problematica legata alla pandemia, in quanto alcuni dei vaccini finora brevettati non sarebbero efficaci contro queste varianti, alcune delle quali, addirittura, andrebbero a diminuire l’efficacia degli stessi:
“Al momento i vaccini sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese, mentre per quella sudafricana e quella brasiliana potrebbe esserci una diminuzione nell’efficacia. Diversi studi sono in corso nel mondo per rispondere alla domanda”

Attualmente a preoccupare sono le varianti COVID-19 inglese, sudafricana e brasiliana, che si stanno diffondendo anche in Europa e in Italia; si tratta di varianti che hanno alla base mutazioni a carico della proteina “spike” , ossia la proteina con la quale il virus aggredisce l’ospite penetrando all’interno di esso per poi replicarsi
Sequenziamento genico: cos’è e a cosa serve?

Il sequenziamento genico è una tecnica di biologia molecolare che consente di determinare l’ordine dei nucleotidi in piccole regioni genomiche mirate o interi genomi, sia DNA che RNA, dove è possibile individuare varianti a singolo nucleotide (meglio note come mutazioni) e altre caratteristiche.
Nel caso specifico del COVID-19 si è visto come il sequenziamento genico ha rivestito un ruolo centrale non solo nell’identificazione dello stesso, ma anche per studiare le dinamiche dell’epidemia, inclusi i cambiamenti nella dimensione dell’epidemia nel tempo, la diffusione spazio-temporale e le vie di trasmissione. Inoltre, si è visto come le sequenze genomiche possono aiutare nella progettazione di test diagnostici, farmaci e vaccini e nel monitorare se i cambiamenti ipotetici nella loro efficacia nel tempo potrebbero essere attribuibili a cambiamenti nel genoma del virus.
Sequenziamento genico: tipi
In biologia molecolare esistono diverse tecniche di sequenziamento genico: la più conosciuta è quella nota come sequenziamento di Sanger, alla quale negli anni sono andate ad affiancarsi altre metodiche più avanzate, che nel complesso sono note come NGS (Next Generation Sequencing), attraverso le quali è possibile identificare microrganismi patogeni senza una conoscenza preliminare degli stessi, come nel caso dei nuovi ceppi di coronavirus.
Questa metodica inoltre, consente di individuare mutazioni a carico di specifici geni, come ad esempio, nel caso specifico delle varianti COVID-19. Ciò consente di supportare la sorveglianza di varianti che possono conferire resistenza antivirale o che sono alla base della ridotta o addirittura nulla efficacia del vaccino.