A distanza di anni, l’influenza aviaria torna a far paura: in Russia, infatti, sono stati riscontrati alcuni casi nell’uomo. Si tratta di 7 dipendenti di un’azienda che produce pollame, nei quali è stato isolato il virus, ma le cui condizioni di salute al momento non destano preoccupazione. La Russia ha immediatamente allertato l’OMS.
Cos’è l’influenza aviaria?

L’ influenza aviaria è un’ infezione virale molto contagiosa che colpisce gli uccelli selvatici e domestici, come polli e tacchini. Tale infezione è portata da virus influenzali di tipo A, di cui i volatili rappresentano l’ospite naturale e che sono in grado di infettare anche altri animali e persino l’uomo, anche se ciò avviene raramente e solo per alcuni ceppi virali zoonotici, (il più noto è il virus H5N1, sottotipo attualmente in circolazione nel pollame in alcune parti dell’Asia e dell’Africa nord-orientale).

In questo caso, l’infezione avviene attraverso il contatto diretto con gli animali infetti (vivi o morti) o con ambienti contaminati e/o loro escrezioni (feci, urine, saliva e secrezioni respiratorie) e la sintomatologia varia a seconda della gravità dell’infezione stessa: da sintomi comuni come febbre elevata (maggiore o uguale a 38°C) e tosse, a sintomi più specifici e talvolta gravi, in particolare a livello respiratorio.

H5N1 è stato identificato per la prima volta nel 1997, riscontrando inoltre la sua capacità di mutare rapidamente e di acquisire geni da virus che infettano altre specie animali. Nel 2003 si è visto come questo virus abbia compiuto quello che viene definito “salto di specie”, passando dai volatili ai gatti e cani, oltre ad essere in grado potenzialmente di contagiare direttamente anche gli esseri umani, causando forme acute di influenza che in molti casi hanno portato a morte.
Ad oggi ancora non è disponibile un vaccino contro l’influenza aviaria anche se l’OMS, con i laboratori , sta lavorando per il suo allestimento.Esistono tuttavia, farmaci antivirali utili nel contrastare l’influenza aviaria,