Il tribunale francese ha ufficialmente condannato il Mediator, noto farmaco anti-fame prodotto dal laboratorio farmaceutico francese Servier e commercializzato in Francia dal 1976. Le accuse a carico del laboratorio sono quelle di “omicidio plurimo colposo” e “frode aggravata”.
Una condanna che arriva dopo quasi due anni di processi a carico della casa farmaceutica del potentissimo Jacques Servier, morto nel 2014, e che per Jean-Philippe Seta, ex numero 2 del gruppo ed ex braccio destro è stato si traduce in 4 anni di carcere con la condizionale.
Farmaco anti-fame Mediator: le accuse del tribunale francese
Il Mediator venne commercializzato nel paese della Ville Lumiere alla fine degli anni Settanta come farmaco coadiuvante nella cura del diabete, anche se si trattava soprattutto di un farmaco anti-fame.

Il Mediator infatti, ha come principio attivo l’enfluramina – derivato dell’anfetamina con effetto anoressizzante che agisce promuovendo il senso di sazietà, di cui i rischi per la salute sono stati documentati sin dagli anni Ottanta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Ciò nonostante, nel periodo tra il 1976 e il 2009, anno in cui venne ritirato dal mercato, sarebbe stato prescritto a circa cinque milioni di francesi, uccidendone tra i 500 ed i 2000. Da qui l’accusa di truffa e frode, in quanto stando a quando dichiarato dal tribunale francese “nonostante fossero a conoscenza dei rischi da molti anni non hanno mai preso i provvedimenti necessari, ed hanno in conseguenza ingannato i consumatori del Mediator“.

Accuse pesanti anche quelle a carico dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del farmaco (ANSM), rea di aver tardato a sospendere la commercializzazione, la quale sarà costretta a pagare 303.000 euro per “omicidi colposi provocati da negligenza”