Nell’ordinanza di custodia cautelare per l’accusa di spionaggio emessa dal gip Antonella Minunni vengono riportati i quantitativi di documenti segreti e le modalità con cui Walter Biot li passava ai russi.
Spionaggio: quali sono i documenti segreti di Walter Biot? L’ordinanza.
Si delineano i contorni del caso di spionaggio che ha coinvolto l’ufficiale di Marina Walter Biot e un agente russo. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Roma Antonella Minunni parla della consegna di 9 documenti militari riservatissimi e altri 47 classificati come “NATO Secret”. I secondi riguarderebbero sistemi di telecomunicazione militare.
Il militare, scoperto mentre si incontrava a Roma con i suoi contatti due giorni fa, aveva accesso ai documenti segreti per via dei suoi passati incarichi nelle Forze Armate. Tuttavia Biot durate l’interrogatorio col Gip si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Riguardo alle modalità con cui Walter Biot acquisiva i documenti top secret si legge nell’ordinanza:
“Modalità esecutive che mostrano in maniera palmare l’estrema pericolosità del soggetto stante la professionalità dimostrata nel compimento delle suddette azioni desumibile dai parecchi strumenti utilizzati (4 smartphone) e dagli accorgimenti adottati”.
Poi il Gip continua:
“Gli elementi sono sintomatici dello spessore criminale dell’indagato che non si è posto alcuno scrupolo nel tradire la fiducia dell’istituzione di appartenenza al solo fine di conseguire profitti di natura economica”.
E infine:
“Tali accurate modalità nell’agire quali ad esempio l’inserimento della scheda SD all’interno del bugiardino dei medicinali così come il fatto che dai telefoni in suo possesso non emergono appuntamenti o contatti con l’agente russo”.
Sviluppi ulteriori emergeranno nelle prossime settimane quando ci sarà un incontro tra i vertici della Procura militare e ordinaria che valuteranno anche la competenza. Su quest’ultima si deciderà se avrà carattere concorrente o esclusivo.
Walter Biot con il passaggio di documenti sensibili ad agente russo in cambio di denaro (si parla di 5000 euro) è indagato dalla Procura militare per due possibili reati: Rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio e Procacciamento di notizie segrete (articoli 86 e 88 del Codice penale militare). Per questi reati la pena non può essere inferiore a 20 anni di carcere.
Spionaggio: quali sono i documenti segreti di Walter Biot? La reazione del Governo.

Il caso di spionaggio dell’ufficiale di Marina ha suscitato tensione nei rapporti tra il Governo italiano e quello russo. Non a caso, appena la faccenda è emersa grazie all’intervento dei ROS, il ministro degli Esteri pentastellato Luigi Di Maio ha convocato e espulso i due funzionari russi coinvolti nella vicenda, tra cui l’ambasciatore Sergey Razov.
Così Di Maio scrive su Facebook:
“In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore russo in Italia, abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda”.
Dal canto loro i Russi hanno risposto attraverso il Vice-presidente della commissione per gli Affari internazionali della Duma, Alexiei Cepa, promettendo una risposta simmetrica all’espulsione dei due funzionari.

Gli fa eco il presidente della commissione per gli Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky, che dice all’agenzia Interfax:
“La ‘spiomania’ è arrivata anche in Italia. L’espulsione dei diplomatici è un passo estremo. Sono sicuro che per questo non vi erano ragioni così forti”.
E conclude così:
“Un tale gesto non corrisponde ad un alto livello di relazioni bilaterali e, purtroppo, imporrà la sua impronta negativa sul dialogo russo-italiano”.