Il 12 aprile si annuncia essere una data importante oltre Manica: la Gran Bretagna, infatti, si starebbe preparando infatti alle prime riaperture, stando a quanto dichiarato dal premier Boris Johnson.

L’ottimismo che condurrebbe a questo passo così importante per un ritorno lento e graduale alla normalità, è dato dalla situazione legata ai contagi, che negli ultimi giorni hanno registrato un importante calo, complice la campagna vaccinale che sta continuando con successo, tanto che al momento si sta procedendo alla vaccinazione degli under 65.
Gran Bretagna, prime riaperture dal 12 aprile: chi rialzerà le saracinesche? Le novità

Proprio oggi attorno alle 17 locali (18 in Italia) è attesa la conferenza stampa del premier inglese, ad un anno di distanza da quando lo stesso Johnson fu ricoverato in ospedale, dopo aver contratto il coronavirus. Una conferenza dove verranno illustrate le nuove misure che potrebbero includere un possibile allentamento delle restrizioni soprattutto riguardanti le aperture degli esercizi commerciali non essenziali, bar e ristoranti all’aperto.
Misure che seguono di pochi giorni quelle riguardanti soprattutto la mobilità e i viaggi, come il travel ban ma soprattutto il nuovo “sistema a semaforo“, già adottato da altri Paesi Europei e che prevederebbe l’assegnazione di un colore tra rosso, giallo e verde sulla base di alcuni parametri quali il livello delle vaccinazioni effettuate, il tasso di contagi, presenza di varianti del virus e al livello di affidabilità scientifica.

Sistema che potrebbe riguardare Galles, Scozia e Irlanda del Nord, con le quali sono in corso trattative istituzione allo scopo di adottare una linea comune.
La scelta del colore determinerà l’obbligo o meno di quarantena e tampone al ritorno in patria dei viaggiatori inglesi. Per i Paesi contrassegnati con il colore ‘verde’ saranno necessari solo test anti covid per i viaggiatori prima della partenza e al ritorno, ma senza l’obbligo di quarantena, che sarà obbligatoria invece per i paesi ‘gialli’ o rossi’.