Dopo gli attentati all’aeroporto e ai distretti americani, rivendicati in seguito dall’Isis-K attraverso i social , ripiomba la paura in Afghanistan, con una nuova forte esplosione a Kabul, la capitale. Un’esplosione che sembra confermare i timori degli Stati Uniti circa il rischio di nuovi attentati ” altamente probabile nelle prossime 24-36 ore” secondo quanto dichiarato dal presidente Biden
Nuova esplosione a Kabul: cosa sta accadendo?
Missile strike on a house near Kabul Airport, nature of the strike unclear pic.twitter.com/wFdhCkHSwn
— ELINT News (@ELINTNews) August 29, 2021
A riportare la notizia un giornalista della France Presse presente sul posto, che ha raccontato di una forte esplosione, circa 3 miglia (5 km) a nord-ovest dell’aeroporto della capitale afghana, sentita anche da diversi testimoni dalla quale si sarebbe sviluppata una densa coltre di fumo.

Stando alle prime testimonianze, si tratterebbe di un missile che ha colpito una casa in un’area residenziale vicina allo scalo dell’aeroporto di Kabul, ma che non ha coinvolto lo stesso scalo.
Al momento l’esplosione, i cui video stanno rimbalzando sui vari social network ha provocato due morti (tra i quali un bimbo) e 3 feriti, ma si tratta di un bilancio provvisorio.

Esplosione, che stando agli ultimi aggiornamenti è stata provocata da un raid aereo statunitense nel tentativo di eliminare un kamikaze che mirava all’aeroporto di Kabul e sventando così un’altra strage di militari stranieri, e cittadini afghani.
Una risposta agli avvertimenti degli Stati Uniti di minacce “specifiche e credibili” in seguito agli attentati dei giorni scorsi, che sono costati la vita a 13 Marines, tra i quali Nicole Gee, la cui foto armata di tutto punto, con in braccio un neonato afghano ha fatto il giro del mondo.

Minacce, che si sono concretizzate anche in un altro attacco militare nella capitale afghana Kabul, e che secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, avrebbe preso di mira altri membri del ramo afghano del gruppo dello Stato islamico, intenti a preparare attacchi contro l’Occidente.